BIBIONE (Venezia), 5 MAGGIO 2014 – Il turismo di massa può convivere con una natura rigogliosa e - in alcuni casi - persino protetta? La risposta è sì. E una politica ambientale regolamentata diventa uno strumento di sviluppo di fondamentale importanza.
Il caso Bibione (Venezia). Bibione è una delle prime spiagge d'Italia per numero di presenze. Ma è anche una delle località italiane in cui la natura viene più protetta e rispettata.
Sviluppo turistico e ambiente naturale convivono in armonia grazie a scelte ben precise: Bibione è stato infatti il primo polo turistico d'Europa con la certificazione EMAS e ad attivare un sistema di gestione ambientale che sovrintende oggi a tutte le attività della cittadina.
E poi ci sono le 23 Bandiere Blu, ininterrotte dal 1996, la Zona di Protezione Speciale e il Sito di Importanza Comunitaria per la Valgrande, una straordinaria valle da pesca di 360 ettari dove trova sede un bosco di lecci di 150 anni, fiori e piante rare, daini, cinghiali e cavalli.
Tutta la natura di Bibione è da vivere e in primis, per bellezza e particolarità, c'è la laguna con i suoi canali, i suoi canneti, i terreni affioranti e i fiori che si tingono di viola, senza dimenticare i casoni, che sono le antiche dimore dei pescatori e sono fatte di canne e legno. Ci sono poi le foci del fiume Tagliamento dove trovare orchidee e flora tipica delle Alpi. Attraverso la laguna passa anche l'Idrovia Litoranea Veneta, un insieme di canali che da Venezia portano a Trieste e sono ancora navigabili.
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