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Sportello dei Diritti" consiglia molta prudenza a chi è in viaggio in Kenya, dove ci sono tensioni con sfondi politici e sociali in diverse zone. Il pericolo di attentati terroristici sussiste in tutto il paese, ma soprattutto a Nairobi e lungo la costa, a sud, nella regione di Mombasa. Inoltre nella zona di frontiera con la Somalia, ad est, c'è un alto rischio di sequestri. Si consiglia quindi di essere prudenti, specialmente nei luoghi pubblici quali mercati, stazioni dei bus, chiese e in altri posti visitati da stranieri come i centri commerciali o rappresentanze diplomatiche e uffici del governo. In queste ultime ore la situazione è calma, affermano i Tour Operator, pur esortando i turisti alla prudenza. Non ci sono problemi all'aeroporto internazionale di Nairobi o per il trasferimento dei turisti, "tutto funziona normalmente", anche nella capitale. Siccità, cattivi raccolti e conflitti sui diritti di pascolo sono all'origine di una penuria di derrate alimentari nelle regioni rurali e sono la causa di sporadici conflitti violenti a livello locale tra diversi gruppi della popolazione.
Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" raccomanda ai turisti ed i nostri connazionali già presenti sul territorio keniota di evitare in tutto il paese "manifestazioni e assembramenti di qualsiasi tipo, anche se spesso sembrano una "festa popolare" e di seguire le istruzioni delle autorità e dalle guide turistiche locali. Il rischio di attentati e scontri violenti è elevato. Si sconsigliano anche i viaggi nel nordest nonché i soggiorni nelle tratte costiere meridionali tra la frontiera somala e l'arcipelago di Lamù (escluso l'isola di Paté), inclusi i parchi nazionali di Dodori e Boni. A causa dei conflitti tribali è invece da evitare la regione dei Pokot, compreso il monte Elgon, alla frontiera occidentale con l'Uganda.
Lecce, 16 giugno 2014
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