Lo “Sportello dei Diritti”, è stata la prima associazione a segnalare l'epidemia di chikungunya nella regione dei Caraibi nella zona francese dell'isola di Saint Martin a partire dal 6 dicembre 2013.
Ora arriva la conferma che l’epidemia continua a diffondersi in tutti i Caraibi e nell’America del Sud, amplificando la necessità di avvisare i numerosi turisti e viaggiatori che scelgono quelle amene località per le proprie vacanze o viaggi.
È la prima volta che casi autoctoni di trasmissione del virus sono stati documentati nelle Americhe. La chikungunya è una malattia febbrile acuta virale, epidemica, trasmessa dalla puntura di zanzare infette.
Una valutazione del rischio ECDC, l’Ente Europeo che si occupa della prevenzione e del controllo delle malattie, pubblicata il 12 dicembre 2013, ha concluso che il rischio della diffusione della malattia ad altre isole nella regione caraibica era alto. Da allora, le trasmissioni autoctone di chikungunya sono state segnalate in diverse isole dei Caraibi e, recentemente, per la prima volta in Sud America (Guyana francese).
A partire dal 21 febbraio 2014, più di 5.900 casi sospetti sono stati segnalati nei seguenti paesi:
Caraibi:
• Saint Martin (FR): 1 780 casi sospetti;
• Sint Maarten (NL): 65 casi confermati;
• Saint Barthélemy: 350 casi sospetti;
• Martinica: 030 3 casi sospetti;
• Guadalupa: 1 380 casi sospetti;
• Isole Vergini britanniche, isole di Jost Van Dyke: 5 casi confermati;
• Dominica: 45 casi confermati tra cui un caso importato;
• Anguilla: 5 confermati casi compreso un caso importato;
• Isola Aruba: uno confermato importato;
• Saint Kitts & Nevis: uno caso confermato
Sud America:
• Guyana francese: 7 confermati/probabile casi tra cui 2 casi autoctoni e 5 casi importati.
Questa panoramica indica che l'epidemia di chikungunya nei Caraibi è ancora in corso e sta raggiungendo anche il Sud America.
La trasmissione di chikungunya è stata rilevata durante un'epidemia di dengue concomitante nei Caraibi. Entrambi gli arbovirus sono trasmessi dalla stessa specie di zanzara Aedes aegypti nota anche con il famigerato soprannome di “zanzara tigre”. L’ingenuità delle popolazione locali, la presenza di un efficace vettore nelle regioni interessate e la circolazione delle persone in e tra isole e territori sono fattori che rendono probabile che il focolaio continuerà a diffondersi geograficamente e ad aumentarne in numero.
Le conclusioni e raccomandazioni della valutazione rapida del rischio pubblicato il 12 dicembre 2013 rimangono ancora valide.
Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, evidenzia che gli operatori sanitari ed in particolari i medici e le strutture sanitarie che si occupano di medicina di viaggio dovrebbero rimanere vigili per quanto riguarda i casi di dengue e chikungunya importati dai Caraibi e Guyana francese.
Per tutti i turisti e viaggiatori la profilassi migliore rimane quella di evitare la puntura delle zanzare. Si consiglia, quindi, di vestirsi evitando i colori scuri, in particolare il blu "Napoleone", coprendosi il più possibile, e di usare spray e sostanze repellenti per gli insetti sulla pelle esposta.
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