Sulle motivazioni che spingono il turista a visitare la capitale, quella religiosa interessa solo il 4% dei turisti
Roma, 3 ottobre 2015 - Risultati con il segno più per il turismo nella Capitale. Lo confermano i dati dell'Osservatorio dell'Ente Bilaterale del Turismo del Lazio relativi ai primi otto mesi di quest'anno: quasi 9 milioni di arrivi e 22 milioni di presenze, confermano un tasso di crescita rispettivamente del 4,84% e del 4,32%, sullo stesso periodo del 2014.
Lo rende noto il presidente dell'Ente Bilaterale del Turismo del Lazio (EBTL), Giancarlo Mulas, sottolineando però la preoccupante frenata delle percentuali di crescita che evidenziano uno scarto di 1,58 punti percentuali per gli arrivi e 1,14 punti percentuali per le presenze rispetto alla crescita in percentuale registrata da gennaio-agosto del 2014 sul 2013 (+6,42% per 8.5 milioni di arrivi e +5,46% per 21 milioni e 109 mila presenze).
"La frenata", precisa Mulas, "è da attribuire a precisi fattori: il primo legato al terrorismo con le minacce dell'Isis all'Europa e l'attentato a Charlie Hebdo; il secondo alla crisi economica che ha contratto il mercato interno" (italiani sotto il 40% dell'intero movimento turistico negli arrivi, ad oggi, mentre nel 2014 erano sopra tale livello, e restano fermi al 36% dell'intero movimento turistico nelle presenze sia quest'anno che l'anno precedente).
"A questi vanno ad aggiungersi gli episodi di Mafia Capitale, del degrado ambientale, delle disfunzioni dei servizi pubblici: tutti fattori che hanno procurato un grave danno d'immagine a Roma anche sotto la spinta dei media esteri che ne hanno amplificato le negatività". Ma ci sarebbe pure la disaffezione, quindi il mancato ritorno dei turisti (repeaters), dietro al calo delle percentuali di crescita dei flussi. Roma, infatti, stando all'Osservatorio EBTL rispetto ad altre città europee e non, nonostante la competitività dei suoi prezzi, è ferma al 69% di occupazione camere albergo contro il 75,2% di Firenze, il 77,5% di Parigi, l'81,5% di Londra, l'83,7% di New York e l'86.4% di Tokyo.
E dire che ad oggi, quella del turismo è l'unica industria in grado di creare posti di lavoro nella Città Eterna con 67 mila occupati stabili negli alberghi, nelle aziende della ristorazione e delle agenzie di viaggio (dati ad aprile 2015 Osservatorio Ebtl del mercato del lavoro), "senza nulla costare all'Erario e generando un indotto a vasto spettro di coinvolgimento delle attività commerciali, dei trasporti e culturali per produrre, secondo le nostre stime basate su interviste a 2.500 turisti nel 2014, una spesa nella sola Roma di oltre 8 miliardi che superano i 9 includendo l'hinterland".
Mulas sottolinea la scarsa attenzione al comparto da cui deriva all'Erario 1 miliardo e 300 milioni a titolo di IVA e fa sapere che "nel 2015 – se verranno confermati gli attuali tassi di crescita – avremo 14 milioni di arrivi e 34,2 milioni di presenze che sommati a quelli dell'Hinterland arriveranno rispettivamente a ben oltre 17 milioni di arrivi e 40 milioni e 600 mila presenze".
Giubileo: dati flussi sovrastimati
Questo Giubileo si aprirà sotto il segno del decentramento. "Il fatto che Sua Santità abbia voluto ampliare la partecipazione dei devoti credenti e non, consentendo di ottenere l'ammenda dei propri peccati persino nella parrocchia vicina, comporta una considerazione pratica: non si dovrebbero registrare grandi affluenze sulla città; perlomeno non nelle misure che di tanto in tanto si leggono sui media", precisa Mulas.
L'Osservatorio EBTL stima per il 2015 Arrivi dei turisti per 14 milioni di unità che diventeranno poco più di 17 milioni con l'hinterland. Secondo le ricerche svolte dall'Ente, sulle motivazioni che spingono il turista a visitare la capitale, quella religiosa interessa solo il 4% dei turisti, cioè quelli che alloggiano nelle strutture ricettive dove la loro rilevazione è sancita dalle vigenti disposizioni in materia di sicurezza ed ordine pubblico.
"E' infatti importante il distinguo fra turista – che secondo le convenzioni internazionali è colui che si reca in una località dove trascorre almeno una notte nelle strutture ricettive, riconosciute - e l'escursionista che invece non pernotta in alcuna struttura ricettiva e rientra in giornata nel suo luogo di residenza abituale. Il pellegrino può diventare turista ma per la maggior parte resta assimilato all'escursionista e come tale risulta, quindi, difficilmente censibile.
Nel Lazio, a parte quelli rilevati ed elaborati da EBTL, anche per conto del Comune di Roma Capitale, non esistono dati. Infatti ISTAT è ferma per le Province di Rieti, Viterbo, Frosinone e Latina a quelli 2011 ed altrettanto dicasi per EUROSTAT.
Poiché si tratta di poli turistici particolarmente rilevanti per la tipicità articolata dall'offerta turistica complessiva, EBTL ha deciso di ampliare la rilevazione ed elaborazione dati anche alle dette località a partire dal 2016.
Nota
I dati dell'Osservatorio EBTL sono i risultati di Benchmark ottenuti dal monitoraggio di 1 milione e 267 mila camere d'albergo, condotto da STR Global per conto di EBTL.
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