Un passo indietro nel tempo tra cantastorie e musica siciliana
Musica siciliana (o italiana in generale) a parte, questi “autorevoli” artisti di strada ebbero la massima fioritura nel Sud- Italia, intorno al XVII secolo e furono appoggiati dalla Chiesa con lo scopo di divulgare storie di santi e della Bibbia. Particolare rilievo lo ebbero a Palermo nel 1661, quando i Gesuiti avevano costituito la cosiddetta congregazione degli “Orbi”, cantori non vedenti a cui veniva insegnato l’uso di uno strumento musicale, al fine di “decantare” temi esclusivamente religiosi. A proposito di strumenti musicali, i nostri cantastorie accompagnavano la loro esibizione con la “Cantata” con:
- Chitarra
- Fisarmonica
- Lira (in tempi più remoti)
Non solo musica siciliana: ecco i cantastorie più famosi!
I cantastorie, tra un esibizione e l’altra, spesso si aiutavano con un cartellone su cui veniva raffigurata la storia. Non vivevano di rendita, ma di offerte, quelle date dagli spettatori. Dopo gli anni ’50, con l’avvento del vinile, le loro storie vennero incise e vendute su dischi. Anche in questo modo, riuscirono a dare un piccolo contributo alla storia della musica siciliana, calabrese, romana ed italiana in generale. Ecco gli artisti più famosi:
- Otello Profazio
- Orazio Strano
- Ascanio Celestini
- Lorenzo De Antiquis
- Enzo del Re
- Pino Masi
- Anton Francesco Menchi
- Coniugi Cavallini
- Sor Capanna
- Rosa Balistreri (nome illustre della musica siciliana)
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