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giovedì 23 agosto 2012

Turismo Mondiale ed Italiano - TURISMO MONDIALE ED EUROPEO IN CRESCITA: IN ITALIA IN CALO - Assoedilizia Cescat Aiaga - Colombo Clerici



       A s s o e d i l i z i a


Ricerca condotta da Cescat-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoediliziae Aiaga-Associazione Italiana Amici dei Grandi Alberghi elaborando dati dei centri di ricerca internazionali 


TURISMO MONDIALE, UN MILIARDO DI UNITA NEL 2012, MA L'ITALIA ARRANCA ( lieve aumento degli gli stranieri in estate, ma il turismo complessivamente cala ) 

La ricchezza culturale e naturale del nostro continente e la sua lunga tradizione nel settore dell'ospitalità sono ancora molto apprezzate in tutto il mondo. 

Il settore europeo del turismo ha ottenuto buoni risultati, registrando addirittura una crescita nel 2012 che si aggiunge agli incrementi del 2011.

Da ciò viene la conferma che i viaggi e il turismo sono fattori economici trainanti per la ripresa in Europa.

Per contro l'Italia nel 2012 registra - con meno 2-3% di bilancio – il quinto anno consecutivo di recessione a causa del minor numero di turisti italiani ( il turismo domestico rappresenta purtroppo il 60 % di quello totale italiano ) che l'aumento degli stranieri non è riuscito a compensare.  

E' il risultato di una ricerca condotta da Cescat-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia e Aiaga-Associazione Italiana Amici Grandi Alberghi elaborando dati internazionali, ricerca che pone in rilievo due elementi-base:  anche se il turismo e le vacanze sono considerati nel mondo beni di prima necessità ed il settore è in crescita (con "mercati" come quelli asiatici e cinese, in particolare, dalle enormi potenzialità) il turismo in Italia è in recessione a causa della crisi economica: ma non solo.

Dichiara il presidente di Assoedilizia  Achille Colombo Clerici:

« In Italia e' in crisi soprattutto il turismo domestico ( che rappresenta il 60 % del bilancio del settore: un rapporto del 40 %  quello del turismo straniero assolutamente carente, che dovrebbe esser invertito ) e trascina al ribasso l'intero comparto economico.

Cio' e' dovuto, non solo alla riduzione della liquidita' in circolazione presso le famiglie italiane, ma al clima di sfiducia e di scoramento che si e' generato nell'animo della maggiorparte dei nostri connazionali, per il modo con cui la crisi economica si presenta ai loro occhi.

Non spendono neppure coloro che potrebbero farlo. »

             *       *      *

Nonostante la crisi, secondo l'UNWTO i  flussi turistici mondiali sono progrediti del 4,4% nel 2011.

Nel 2012 si supererà la soglia di un miliardo di turisti (980 milioni nel 2011 e 939 nel 2010), un record.

L'arrivo di turisti in Europa ha raggiunto i 503 milioni nel 2011.
Sono cresciute soprattutto l'Europa centro-orientale e quella mediterranea (entrambe +8%).


Chi ha guadagnato di più dal turismo estero, sempre nel 2011?

Stati Uniti (+11%) e Spagna (+10%). L'Italia è cresciuta del 6%: si può fare di più, considerato che l'Italia è la maggior depositaria di beni artistico-monumentali, culturali, paesaggistici nel mondo.
Ma se il brand Italia vede la nostra attrattività turistica al 2° posto su 113 Paesi, esso scende al 10° se si considerano altri fattori quali  sistema di valori, infrastrutture di servizi accessori, qualità della vita, affari (i primi tre posti della classifica se li assicurano Canada, Svizzera, Nuova Zelanda).

Non dimentichiamo il fattore rapporto qualita'-prezzo, sovente in Italia abbondantemente sproporzionato, rispetto ai parametri degli altri Stati.


Sconcerta inoltre il raffronto con altri Paesi per numero di visitatori: siamo al quinto posto con 46,1 mln di unità.
Al primo la Francia, con 79,5 mln (posizione immeritata rispetto all'Italia per bellezze naturali, arte, città, ma  meritatissima per strategie ed organizzazione);  secondi gli Usa con 62,3 mln.; terza la Cina con 57,6 mln,; quarta la Spagna con 56,7.

Evidentemente il "sistema" di quei Paesi, specie nel caso dei nostri competitori più diretti – Francia e Spagna – gioca a favore del turismo buone carte in più.

La sofferenza italiana viene confermata dai dati consuntivi, non previsionali, dei primi quattro mesi (gennaio-aprile) 2012: si sono mossi nel mondo 285 mln di turisti, con un incremento del 5,4% rispetto allo stesso periodo 2011.

In Europa sono arrivati il 4% in più: ma mentre la Germania ha registrato un più 9,5% di arrivi, Francia e Gran Bretagna più 6,1%, Spagna più 2,4%, l'Italia ha segnato un sia pur lievissimo calo, meno 0,1%.

Ricorda un vecchio detto popolare  che parla della figlia di Pimpiripiglia, tutti la vogliono, nessuno (o quasi) la piglia.

Quali sono i Paesi i cui cittadini si aprono maggiormente alle mete estere?

Cina (dove i turisti che si sono spostati in destinazioni internazionali sono cresciuti del 30%; il paese offre una potenzialita' di ben 200 milioni di turisti/anno ), Russia (turismo verso l'estero +21%), Brasile ( +44%) e India (+33%).
Anche mercati già saturi e maturi come quelli occidentali sono cresciuti: i cittadini statunitensi recatisi all'estero nel 2011 sono aumentati del 5% e quelli italiani del 4%.

Resta il Mediterraneo il centro mondiale del turismo: 190 miliardi di euro.
E' questo il totale delle entrate dovute al turismo nei Paesi mediterranei: il 26% del totale mondiale.

Questo settore è ormai al centro delle economie mediterranee.

Ma per l'Italia si impone un discorso particolare: premesso che il turismo resta una delle industrie principali del Paese (6% del PIL che sale al 12% con l'indotto) è la seconda potenza manifatturiera europea, e abbandonarsi al solo turismo come hanno fatto Grecia e Spagna può essere molto pericoloso: industria hi tech, con un rafforzamento dello stile del Made in Italy, e turismo di massa, ma di alta qualità, sono il vero binomio vincente su cui puntare.  



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