Era una centro vacanze per ragazzi, ora diventerà il primo Cycling Cafè della Puglia.
Decine di persone sono arrivate da mezza Italia per partecipare al workshop di allestimenti nel nuovo spazio.
Durante il workshop che ha visto impegnate varie decine di persone - provenienti anche da altre parti d'Italia - è stato realizzato l'allestimento del primo Cycling Café della nostra regione. Il workshop è stato coordinato da "Laboratorio Linfa", un'associazione di designer, architetti, fotografi che che si occupa di "progettazione sostenibile", seguendo principi ecologici ed etici.
Per realizzare gli arredi del nuovo "cycling cafè" sono stati utilizzati esclusivamente materiali recuperati, attraverso la tecnica dell'Upcycling (cioè ridare vita a un materiale in disuso, convertendolo addirittura in qualcosa di 'migliore' di quello che era, come ad esempio si può fare ottenendo un tavolo a partire da un bancale). I lavori sono andati avanti fino a tarda notte, anche con mezzi di fortuna, per permettere di terminare quanto progettato.
"Non ci aspettavamo tanta partecipazione" afferma Carlo Cascione, alla guida della compagine di operatori e associazioni che ha avviato il progetto, "decine di persone si sono rimboccate le maniche e ci hanno dato una mano a riempire questo luogo che era abbandonato da più di trent'anni. La passione, la competenza e l'energia di un gruppo di giovani che per tanti giorni si ritrovano in uno spazio pubblico a costruire qualcosa ha molto da insegnare, a tutti. Dimostra che i giovani se coinvolti in progetti in linea con il loro modo di pensare (ecologia, condivisione, creatività) sono in grado di dare moltissimo"
Soddisfatto anche il Sindaco di Sannicola, comune capofila del SAC, Mino Piccione: "Crediamo molto in questo progetto che promuove la mobilità lenta per collegare i beni ambientali e culturali dei nostri Comuni. Occorre pensare il territorio come sistema e non rinchiudersi nelle anguste mura cittadine. La qualità del lavoro svolto in questi giorni dai partecipanti al workshop premia fin da subito le scelte della nostra amministrazione che ha deciso di affidare i suoi beni seguendo criteri di competenza, visione e capacità imprenditoriale. Siamo convinti che questo progetto avrà un respiro molto più ampio dei 5 anni ai quali è relegato nelle carte. Ci stiamo muovendo con grinta per rimuovere gli ultimi ostacoli tecnici e burocratici per facilitare l'apertura di questo splendido posto, che sarà ridonato finalmente alla comunità con un progetto innovativo e appassionante".
Il SAC è un'unione di 15 Comuni (comune capofila Sannicola) che hanno deciso di collegare i loro beni ambientali e culturali (parchi, chiese rurali, musei, teatri, castelli, palazzi) attraverso una rete di itinerari ciclabili che si dipana tra i borghi e le campagne circostanti, sfruttando la viabilità secondaria.
La ex-Colonia Stajano - posta nel Sito di Importanza Comunitaria (area SIC) "Rupi di San Mauro" - si propone di diventare così lo snodo principale per la mobilità lenta del Salento, offrendo servizi legati alla bicicletta e non solo: organizzazione di percorsi ed escursioni, noleggio bici, ciclo-officina, punto di partenza per altre attività (trekking, barca a vela, kayak, arrampicata, passeggiate a cavallo)
Per fare ciò si aprirà un Cycling Cafè. Di cosa si tratta? E' un luogo dove si può consumare un frullato o una birra e nel frattempo riparare la propria bicicletta, gonfiare le ruote, trovando tutti servizi che può richiedere chi usa le due ruote per viaggiare o come mezzo di locomozione quotidiano. Un punto di arrivo e di partenza, dunque, dove prendere un caffè, mangiare un panino a km0, rilassarsi, fare sport, leggere un libro stesi sull'amaca, ascoltare un po' di buona musica, prenotare un'escursione a cavallo o in barca a vela.
Altri punti di assistenza e informazione ai ciclisti, secondo il progetto, saranno allestiti ad Alliste (nella frazione di Felline), a Seclì e a Racale (a Torre Suda).
"Vogliamo che questo luogo sia vissuto dai locali e dai turisti" afferma Carlo Cascione - amministratore di I Slow You e alla guida della compagine che si gestirà il progetto "diventando un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono stare lontani dalle grandi orde del turismo e del consumo di massa e che credono che occorra darsi uno sguardo intorno, ascoltare la Terra, per uscire fuori da quella che chiamano 'crisi' e che noi crediamo invece che sia soprattutto una grande occasione per rivedere i nostri stili di vita e costruire un mondo più giusto, più pulito e più consapevole del limite.
Per fare questo c'è bisogno di una grande condivisione di saperi e convergenza di opinioni, per questa ragione abbiamo chiesto la partecipazione attiva delle popolazione e in molti hanno risposto, con nostra sorpresa anche da altre parti di Italia.
"Lavoriamo da molti anni con il cicloturismo " conclude Cascione "e crediamo sia una grande opportunità non solo culturale, ma anche economica, per la nostra terra. Tuttavia ci sono ancora diverse criticità da risolvere, quali la spazzatura disseminata per le campagne e la sicurezza stradale, per rendere il territorio veramente 'amico dei ciclisti': anche su questo occorre l'impegno di tutti."
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