Dai giardini utilizzati come sfondo per le rituali foto di nozze, ai mezzi che collegavano lo scalo con gli afferenti paesi di Alia e Roccapalumba incluso "il torpedone" utilizzato per il collegamento con Roccapalumba e persino nel film capolavoro "Nuovo Cinema Paradiso". Non mancheranno le immagini dei rotabili ferroviari, come la possente locomotiva Gr. 480, silenziosa testimone degli eventi bellici del 1944, o l'ultima locomotiva a vapore siciliana funzionante, la Gr.740.244; della rimessa delle locomotive con le Gr.74 utilizzate per la spinta dei convogli passanti per lo scalo, o delle "littorine" con il loro aspetto tondeggiante, veri muli del trasporto locale sino agli anni '80 del secolo scorso, ed ancora le istantanee delle cosiddette "palazzine basse" (primo centro alloggi per i ferrovieri della stazione di Roccapalumba-Alia). Insomma una visione, sebbene parziale, ma solo per problemi di spazio, di una storia che pur scorrendo sui binari e sulle pertinenze strutturali per l'esercizio e per la vita dei ferrovieri continua a vivere nei ricordi dei protagonisti dell'epopea della trazione a vapore e, nel tempo, con la prima sezione del Museo sulla Civiltà del Ferroviere in Sicilia, che si trova nella stazione ferroviaria di Roccapalumba-Alia e nell'imminente seconda sezione che nascerà nell'agglomerato urbano di Roccapalumba che permetterà una più immediata fruizione di una ricca raccolta di cimeli e di documenti iconografici, alcuni dei quali per la prima volta visibili proprio nella mostra che sarà visitabile fino al 13 agosto 2014.
Infine il visitatore potrà vedere nelle altre sale del Palazzo Pollina le mostre temporanee: "La moda del '600 siciliano" e la "Collettiva di pittura a cura della Galleria Emiro Arte" incorniciate dal ciclo di affreschi del pittore Augusto Vacca, che nel 1892 dipinse tutti soffitti delle stanze del palazzo. Sarà possibile ammirare nel piano inferiore il dipinto: Centauro, (ingresso), la stanza dello Scudo, la stanza della Medicina e la stanza dell'Oriente e nel piano gentilizio la stanza delle Arti e quella dei Pavoni. Un repertorio ornamentale raffinato in cui s'innestano le effigi di soggetti storici, figure mitologiche, vedute di paesaggio, piante e animali esotici o motivi classicheggianti. La mostra sarà visitabile fino al 13 agosto: dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle ore 17,00 alle 23,00.
Per informazioni Tel. 388.7428576.
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Redazione del CorrieredelWeb.it
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