La grappa
rappresenta da sempre un liquore gradito
e deciso, dal sapore unico e dagli infiniti retrogusti, da apprezzare in
particolare come fine pasto ovvero dopo cena, non escludendo comunque che non
possa essere gustato (…sempre con
moderazione!!) in qualunque altra
occasione della giornata. Certo che di varietà ed aromi ne esistono una
infinità…...eppure si sta via via affermando una sua “variazione sul tema”, una sorta di gradito incontro di culture e
sapori tipicamente italici: la grappa, tipico prodotto del nord Italia, e la liquirizia, radice naturale che
trova nel nostro meridione (in
Calabria, in particolare) la culla per eccellenza della sua origine.
Ed ecco per gli estimatori del gusto la Grappa alla liquirizia (da alcuni
definita anche Grappizia, con un
naturale accostamento tra i due ingredienti fondamentali), liquore da fine
pasto altamente digestivo che soddisfa
in particolare il palato di chi non apprezza a pieno il secco ed esclusivo sapore
della grappa; allo stesso tempo preferito dagli amanti della liquirizia e da
chi, in un semplice liquore, ricerca un “quid” in più che faccia la differenza
di sapore.
Certo, anche in commercio di varietà,
prezzi e tipologie ne esistono una infinità: ma vuoi mettere “prepararselo con le proprie manucce”, e
giusto per poter con orgoglio affermare, gratificandosi, “questo l’ho fatto io”???....senza peraltro richiedere grandi
competenze e capacità in cucina, poi!!!!
Su internet, ormai diventato per antonomasia la prima
fonte di riferimento a vario titolo e per qualunque esigenza, non è difficile
reperire delle buone ricette a
proposito, utilizzando un prodotto-materia prima di qualità (la grappa
appunto), delle radici di liquirizia ed un po’ di zucchero (giusto per i più
reticenti, addolcendo così il sapore secco della grappa e parimenti la
liquirizia, sì da poter poi disporre di un ottimo liquore da offrire in
“tutti-i-momenti”). Seguendo tali canoni bisogna tagliare i rametti di
liquirizia a pezzetti con una forbice; metterle a macerare con la grappa e lo
zucchero (noterete gradualmente che la grappa inizierà ad assumere una
colorazione "ambrata"…più o meno quella della allegata immagine) lasciando
"elaborare" il tutto in una bottiglia per almeno 40 giorni,
agitando di tanto in tanto. Trascorso questo periodo iniziale occorre filtrare
il preparato con del cotone idrofilo inserito sul fondo di un imbuto, ripetendo
il procedimento fino a quando diventa bello, limpido e dal colore "intenso"
ma fluido in quanto a consistenza. Stagionare infine per almeno altri
tre/quattro mesi in cantina
o al riparo dalla luce e al fresco prima di consumare.
Ma cosa si può “sperimentare”, in alternativa, riducendo la “lunga procedura” sopra descritta, riuscendo comunque ad
ottenerne un preparato “di spessore
& di qualità”???
Beh…...ormai ha preso piede, tra chi è solito
ricorrere al “fai-da-te” per la preparazione
dei liquori in casa, e di quello alla liquirizia in particolare, l’uso della Polvere di liquirizia calabrese, la
migliore in senso assoluto, che in realtà regala tutta la sua esclusiva
originalità anche in altri usi di
gastronomia (gelato alla liquirizia, tiramisù, risotto
zafferano/liquirizia,……): una di quelle chicche, insomma, da tener sempre a
portata di mano, in cucina, visto che potrebbe sempre tornare utile. Considerando
che è un prodotto “solubilissimo”
(giusto per intenderci….come lo zucchero
nella tazzina del caffè!!), si può procedere in questo modo nella
preparazione della Grappa alla liquirizia:
Ingredienti:
1 lt di buona grappa, 50gr di polvere di liquirizia
calabrese, 50gr di zucchero (serve
ad ammorbidire il gusto secco della grappa, addolcendo nel contempo il tradizionale
gusto “amaro & deciso” della liquirizia).
Basta miscelare
il tutto, notando immediatamente una “ambratura” della preparazione: già pronta per il consumo “sin da subito”, col trascorrere del
tempo si ottiene una migliore “amalgama”
degli ingredienti.
Ovvio che le quantità dei componenti possono essere variate a seconda dei propri gusti, con una sorta di “personalizzazione”
della ricetta:
anche questo “gratifica”, in cucina!!
Nessun commento:
Posta un commento