Roma, 25 luglio 2018 – "La Federazione ha appreso con preoccupazione alcune indiscrezioni relative all'intenzione del Governo di limitare l'utilizzo del voucher alle sole strutture ricettive, e non più alle aziende del settore turismo che applicano il contratto collettivo. La sua reintroduzione, fortemente auspicata dalla Federazione, implicherebbe la restituzione alle aziende del settore della possibilità di avere a disposizione uno strumento legale e tracciabile per regolamentare le prestazioni di lavoro occasionali. Prestazioni frequenti nelle aziende a vocazione turistica, e dunque non solo alberghi, ma anche ristoranti, stabilimenti balneari e tutti i pubblici esercizi che devono rispondere ad una domanda di lavoro caratterizzata da alta flessibilità e stagionalità".
"Se le indiscrezioni fossero confermate si creerebbe una situazione paradossale, incomprensibile nella logica e discriminante negli effetti. Sarebbe assurdo che dall'estensione dei voucher venissero escluse proprio le aziende della ristorazione che sono la componente essenziale e maggioritaria del turismo, anche sotto il profilo della creazione di posti di lavoro stabili. Il doppio intervento di restrizione sul lavoro a tempo determinato e di negazione dell'uso dei voucher comporta l'irrigidimento di un settore fondamentale del Made in Italy e del turismo. Negare la possibilità di accesso a questo strumento di lavoro all'intero settore dei pubblici esercizi per il timore di abusi è ingiusto. Fipe auspica che l'utilizzo sia garantito a tutti a fronte di controlli puntuali e sanzioni severe".
Questa la posizione espressa da Fipe-Federazione Italiana Pubblici Esercizi in merito all'ipotesi trapelata circa la possibile reintroduzione dello strumento del voucher nel settore turismo limitatamente però alle sole strutture ricettive.
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