Gli antichi romani avevano capito tutto!! Il relax lo raggiungevano nelle Spa ed i loro Resort erano ville meravigliose…alcuni, addirittura passavano le loro vacanze in Sardegna.
Salus per Aquam è, infatti, la formula magica che sta dietro il ben più famoso acronimo Spa. Secondo certi studiosi è semplicemente un retro acronimo ma è bello credere che, in realtà, i nostri predecessori passassero il tempo a crogiolarsi nei piaceri e nei fumi delle terme; cosa che, peraltro, facevano veramente.
Parte di questa leggenda vuole anche che i Romani, ben prima di tutti gli altri e dell’Aga Khan (guida degli Sciiti che con un patrimonio inestimabile ha creduto e trasformato la Costa Smeralda nel must che è), vedessero la Sardegna come una terra da sogno: sempre soleggiata e con delle coste meravigliose.
La Sardegna è veramente così anche se, ormai, non si viaggia più sulle galee e delle strade romane è rimasto solo il nome (la Carlo Felice è la strada che collega nord e sud Sardegna, anche nota come SS 131).
Lo splendore delle coste è inalterato, il sole splende duecentocinquanta giorni all’anno e l’acqua non manca…l’unica cosa che è veramente cambiata da quando Tigellio (cantore sardo dell’epoca romana) allettava Giulio Cesare è che ora la bellezza della Sardegna può essere goduta da tutti evitando il rischio di venire aggrediti dalle popolazioni dell’entroterra che all’epoca dei Romani erano ostili verso gli “invasori”.
I “sardus” (accusativo plurale quarta declinazione), infatti, sono ora proprietari di I-Pad e I-Phone, organizzano serate al Phi- Beach, mangiano a Su Gologone e vendono le loro terre per far costruire, a grosse multinazionali o a piccoli investitori pieni di charme e gusto, degli splendidi resort in Sardegna. Non so se si stesse meglio all’epoca di Cicerone o ora che esiste la Vita Smeralda, so solo che è incredibilmente vero che la storia si ripete ciclicamente e che le Spa, il relax ed il benessere erano, sono e saranno il vezzo dell’ “homo sapiens sapiens”.
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