Presentato
a Catania il Distretto regionale “Antichi Mestieri, Sapori e Tradizioni
Popolari”
TURISMO
IN SICILIA
OLTRE
27MILIONI PER VALORIZZARE «L’ESPERIENZA DELLA
TRADIZIONE»
Tra gli obiettivi promuovere la
piccole realtà non appartenenti ai circuiti dei tour
operator
TURISMO IN SICILIA
OLTRE 27MILIONI PER VALORIZZARE «L’ESPERIENZA DELLA TRADIZIONE»
Tra gli obiettivi promuovere la piccole realtà non appartenenti ai circuiti dei tour operator
CATANIA
- Incrementare il numero di turisti, destagionalizzare le presenze,
aumentare la produttività delle imprese di settore e migliorare le
competenze del capitale umano che vi lavora, innalzare la qualità dei
servizi e integrarli tra loro. Questi gli obiettivi da raggiungere con
la costituzione del nuovo Distretto turistico “Antichi mestieri, sapori e tradizioni popolari della Sicilia”, presentato questa mattina nell’ex Palazzo Esa, oggi sede della Presidenza della Regione a Catania.
Dalla
cucina tipica alle attività produttive tradizionali, dal folklore
popolare ai valori naturali e culturali delle comunità, «è necessario
costruire attorno a questi temi – ha spiegato il presidente del
Distretto Michelangelo Lo Monaco
- nuovi prodotti da offrire ai turisti, attraverso strategie che siano
in grado di intercettare nuovi segmenti di mercato. Dobbiamo realizzare
un’offerta che valorizzi la qualità esperienziale del territorio e che
superi i localismi: per fare questo occorre creare un “pacchetto
Sicilia” che si fondi sulle conoscenze e sulle emozioni che il nostro
territorio è in grado di regalare». Per far questo, nel prossimo
triennio, è previsto un piano d’investimento di 27milioni e 300mila
euro, fondi per la maggior parte di provenienza europea.
Alle
piccole e grandi infrastrutture saranno destinati 15milioni da
suddividere in tre aree di intervento: recupero, conservazione, tutela
dei beni immobiliari culturali e naturali (10milioni); valorizzazione di
strutture ricettive o di carattere prevalentemente turistico
(2milioni); edificazione e miglioramento di strutture e servizi per la
mobilità (2,5milioni). I restanti 12milioni e 300mila euro saranno
distribuiti invece per attività e strumenti che migliorino i prodotti
turistici, per la loro promozione, comunicazione e commercializzazione e
per il rafforzamento del Distretto.
Apprezzamenti
per la lungimirante iniziativa e per il programma di azioni da
intraprendere, illustrate questa mattina in conferenza stampa, sono
stati manifestati dal presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, intervenuto a conclusione della presentazione.
Attraverso
la simbolica “porta” di Taormina, scelta come sede principale per il
suo appeal di richiamo mondiale e per la capacità di compendiare le
identità del territorio regionale – grazie alla collaborazione del
sindaco Mauro Passalacqua
– i turisti saranno introdotti all’interno di itinerari lontani dai
soliti pacchetti “preconfezionati”. «L’area prevalente del Distretto –
ha specificato Lo Monaco – è fuori dai circuiti turistici dell’isola
proposti dai tour operator italiani ed esteri». L’esperienza della
tradizione rappresenta l’assoluto elemento di novità che – come ha
affermato il console del Touring Club Italiano (Tci) Attilio Bruno,
designato segretario-tesoriere del nuovo ente – distingue il Distretto
nel panorama nazionale: «Secondo studi condotti dal Tci – ha spiegato
Bruno – si tratta della prima associazione tra pubblico e privato per la
valorizzazione del patrimonio della tradizione. Non si hanno precedenti
di percorsi turistici dedicati a quest’ambito in maniera così
strutturata».
I
23 comuni che attualmente aderiscono al Distretto – appartenenti a
cinque della nove provincie siciliane – contano ben oltre 10mila posti
letto; sono invece 13 i partner privati che fanno parte della nuova
realtà tra cui il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, il cui presidente Marco Romano
è intervenuto anche in qualità di vicepresidente del Distretto: «Il
Parco contribuisce allo sviluppo dell’iniziativa promuovendo il connubio
sostenibile tra tradizione e innovazione. I mercati globali infatti
vanno incontro alla dematerializzazione dell’economia: una preziosa
opportunità per la nostra regione di superare la sua perifericità per
avvicinarsi agli altri Paesi. La produzione che ruota intorno alle
tradizioni turistiche può essere orientata verso questa direzione: con
il nuovo Distretto è possibile infatti censire le conoscenze del
territorio anche in termini produttivi oltre che turistici, riscoprendo
quelle attività artigianali che possono accrescere il sistema economico
siciliano».
Sono intervenuti inoltre il direttore del Dipartimento di Architettura (Darc) dell’Università degli Studi di Catania Paolo La Greca
e il direttore del Dipartimento di Beni Culturali storico-archeologici,
socio-antropologici e geografici dell’Università di Palermo Girolamo Cusimano:
i due Atenei hanno contributo alla fase progettuale e affiancheranno
costantemente il Distretto. Presenti anche numerosi sindaci e
amministratori dei comuni coinvolti, tra cui il primo cittadino di
Taormina Mauro Passalacqua.
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