Inaugurazione della 42° Sagra della Porchetta italica di Campli (17-20 Agosto).
La cerimonia di taglia del nastro si svolgerà a Campli, sabato 17 Agosto, a partire dalle 18.00.
SCARICA L'INVITO: http://www.scribd.com/doc/160210523/INVITO-UFFICIALE-SAGRA-2013
Pro Loco Città di Campli
Piazza Umberto, Campli (TE)
tel. 348.6007525
prolococittadicampli@gmail.com
Campli, la sagra e la leggenda delle "porche".
Quel logo a metà strada tra refuso e vezzo tipografico-erotico.
In principio fu il logo. Essì, perché a Campli, dove è in corso la sagra più antica d'Abruzzo, amano le stranezze, le cose particolari (il basket, per esempio, è sport cittadino, rarità da queste parti).
Ecco, appunto, il logo della Sagra de-lla porche-tta italica è stampato, in rosso e verde, proprio così. Sillabato cioè in modo irregolare, come i colophon delle antiche edizioni di Manuzio. Un vezzo tipografico? Una trovata pubblicitaria? Marketing allo stato primordiale? O forse, più
semplicemente, un errore di ortografia?
Siamo nella metà degli anni Sessanta, l'Italia del boom economico, del primo governo di
centrosinistra, tra Vespe Piaggio, Fiat 1100, vacanze di massa, rock'n'roll e musica pop. E in occasione della prima, storica edizione della sagra, pare che i buontemponi della Pro Loco, più o meno volontariamente, finirono per attirare l'attenzione del pubblico inserendo nel manifesto
nientemeno che un richiamo erotico.
«Spezzando PORCHETTA in modo anomalo» racconta Coriolano Germe, ex presidente della Pro Loco Città di Campli, «l'occhio "porcino" del lettore avrebbe indugiato più a lungo su quel PORCHE. Cosicché l'associazione d'idee sarebbe stata automatica: oltre al saporito panino con la
crosta, nella splendida cornice della cittadina Farnese ci sarebbero state ben altre carni da
assaggiare, nostrane, come quelle dei maiali cotti al forno interi, senza troppe spezie, come vuole la tradizione…». Una specie di paradiso per i vitelloni della provincia e non solo. E chissà se questa leggenda sia nata per oscurare un involontario errore d'ortografia, un refuso di stampa
oppure, com'è più probabile, sia soltanto una storia inventata attorno a una scelta grafica raffinata, da ascrivere al compianto Prof. Giammario Sgattoni, ideatore della sagra, nonché del logo. Non importa, è una leggenda ed è bellissima così.
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Redazione del CorrieredelWeb.it
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