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lunedì 22 novembre 2010

Strade Romane che collegano Roma a Genova, Venezia e Napoli

Tutte le strade portano a Roma, questo proverbio popolare ben sintetizza l'intricato sistema di strade costruite dai Romani per collegare Roma con le principali città dell'Impero. Le strade romane erano fondamentali per lo spostamento dell'esercito ed importanti per il mantenimento della stabilità: partendo dal cuore di Roma si diramavano verso le altre città, per evitare che le province organizzassero una resistenza contro l'Impero. La costruzione iniziava scavando una trincea profonda, che poi veniva riempita di sassi rotondi e argilla e ricoperta con pietre piatte, solitamente di granito o porfido. Queste strade, larghe circa 6 metri, erano dotate di canali per lo scorrimento dell'acqua piovana e fiancheggiate da sentieri per il passaggio di pedoni e animali da soma. Di seguito alcune delle strade romane che collegavano la capitale ad altre importanti città italiane, i cui resti sono ancora visibili.
Via Latina da Roma a Napoli
Nata tra il IV e il III secolo a.C., via Latina si snodava da Roma per 216 km fino a raggiungere l'area di Napoli, rappresentando una delle principali vie di comunicazione con il meridione. Lungo i resti di questa via si susseguono innumerevoli monumenti antichi: imponenti strutture di ville, cisterne, santuari e tombe. Il più famoso è il Parco archeologico delle Tombe di via Latina, che raggruppa camere mortuarie e mausolei scoperti nel 1800, mentre proseguendo verso sud ci si imbatte nelle lapidi funerarie scoperte nei pressi della foce del torrente Alenta. Sono sopravvissuti anche alcuni tratti dell'antico lastricato, che si possono ammirare proseguendo verso il Tuscolo o nei pressi del parco degli acquedotti.
Via Aurelia da Roma a Genova
La via Aurelia nacque dalla necessità di collegare Roma con le colonie militari fondate sulla costa Tirrenica, in seguito alle definitiva sottomissione dell'Etruria. Inizialmente il suo tracciato si snodava da Roma a Cerveteri, successivamente nel 109 a.C. fu aperto il tratto verso nord, la cosiddetta via Aemilia Scauri, che permetteva di raggiungere la città di Genova. È possibile ammirare tracce dell’antico pavimento stradale a lato dell’attuale statale 1, assieme ad una serie di antichi ponti ben conservati.
Via Postumia e via Annia da Roma a Venezia
Le città venete erano perfette per gli scambi commerciali con l’Europa del nord e del centro, da qui l’interesse dei Romani nel rafforzare i collegamenti verso nord est, nell’area dell’attuale città di Venezia. In realtà i Romani non costruirono nuove strade, bensì riadattando le vie esistenti, collegandole con le principali direttrici che conducevano alle città sulla costa Adriatica. Un esempio è la via Postumia, costruita nel 148 a.C. per collegare il porto di Genova al porto fluviale di Aquileia, i cui resti sono sopravvissuti fino ai giorni nostri. A Verona, in particolare, sono stati trovati ben 700 metri dell’antico lastricato in basalto, con ancora impressi i solchi in cui scorrevano le ruote dei carri romani. Vanno ricordate anche via Popilia e via Annia, che collegavano rispettivamente Rimini e Adria ad Aquileia. Gran parte della via Popilia è stata coperta dalle acque della laguna di Venezia, mentre è possibile ammirare tratti dell’antico lastricato di via Annia a San Donà di Piave, insieme ai miliari e ai resti di due stazioni di cambio ritrovati in Veneto e Friuli.

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