Milano, 18 dicembre 2018 – Visitare l'Italia accende la passione per la cucina. Per il 62% dei turisti, il buon cibo è la cosa che gli mancherà di più dell'Italia. Il 28% addirittura, al momento della ripartenza, dichiara di voler accrescere le proprie conoscenze in cucina in generale, stimolato dalla passione culinaria degli italiani. Per questo ben un turista straniero su 3 sceglie come souvenir prodotti da cucina come pentole e stoviglie per poter sperimentare, anche a chilometri di distanza, di riprodurre profumi e sapori italiani e non solo.
Primi fra tutti, gli strumenti legati alla preparazione della pasta in 2 casi su 3. Ma anche wok (15%) e coltelli asiatici (9%) ideali per cucine fusion, perché comodi da trasportare stivati in aereo. La nuova tendenza è stata rilevata dall'ATR, l'associazione degli albergatori milanesi di Confesercenti, e WMF, celebre brand tedesco di prodotti da cucina.
Tra i 600 turisti intercettati dall'indagine di WMF e ATR, appare forte la convinzione che per riuscire nella preparazione di un buon piatto sia necessario, oltre a la scelta di ingredienti di qualità (secondo l'87% del campione), anche l'utilizzo degli strumenti migliori (66%). Quindi acquistarli direttamente nel paese patria del mangiar bene è ritenuta una garanzia di successo (72%).
"L'interesse dei turisti per il cookware commercializzato in Italia è confermato da un andamento positivo delle vendite nelle città turistiche – spiega Francesco Baldiserra, direttore marketing di WMF, Lagostina, Emsa e Kaiser – nel luogo dove si cucina e si mangia meglio al mondo si è convinti e certi di trovare i migliori strumenti per farlo, è questa la logica alla base di questa nuova tendenza".
Nel dettaglio, la top five, di questa speciale caccia alla "pentola souvenir", è guidata dai cugini d'oltralpe, i francesi, che acquistano utensili da cucina nel 43% dei casi, seguiti dagli statunitensi (35%) e inglesi (22%). Al quarto posto si piazzano i turisti russi (16%), infine, dopo un volo transcontinentale è ben l'11% dei cinesi a riporre nelle proprie cucine stoviglie acquistate lungo lo stivale.
Così, la cibo mania di questi anni sta influenzando anche il mondo del turismo e si fa spazio nei bagagli dei visitatori del Bel Paese. Il tutto a beneficio del mercato dei prodotti casalinghi che, come riportato dall'Osservatorio Non Food di GS1 Italy, lo scorso anno è valso 4,4 miliardi di euro, soprattutto, neanche a dirlo, in pentole e stoviglie.
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