Il documentario narrativo, da sei anni al centro di questa piccola ma preziosa manifestazione, è ancora considerato, nel nostro paese, un genere di nicchia, nonostante il grande successo che ormai riscuote nel resto mondo. Eppure - a dimostrazione che in fondo l'Italia e gli italiani sono meglio di come qualcuno li racconta - è stata proprio una colletta popolare a salvare il festival di quest'anno. Una colletta a cui hanno aderito aziende e privati, sull'onda di un entusiasmo sorprendente.
"Quale futuro?" è il tema del concorso nazionale di questa edizione, una domanda lanciata dall'isola al mondo del cinema e alle istituzione. Paradigmatici sono anche i titoli vincenti: "Le cose belle" di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno che, in una Napoli in cui il tempo non esiste si chiedono, appunto, "Ma allora, le cose belle arriveranno? O le cose belle erano prima?" vince il premio Tasca d'Almerita, assegnato dalla giuria composta dalla montatrice Ilaria Fraioli, la scrittrice Lidia Ravera, il direttore del FIDMarseille Jean Pierre Rehm, i registi Gianfranco Rosi e Daniele Vicari. "Il limite" di Rossella Schillaci vince il Premio del Pubblico.
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Redazione del CorrieredelWeb.it
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