Si fanno sempre più insistenti le pressioni degli operatori del turismo per la proroga della validità dei voucher-turismo la cui scadenza si approssima e alcuni già sono scaduti.
Stiamo parlando del prestito obbligatorio che lo Stato ha imposto l'anno scorso ai viaggiatori che, prenotato un servizio, non ne hanno potuto fruire causa covid: codice civile, norme comunitarie, Antitrust, Enac avevano ricordato l'illiceità di questa imposizione, ma lo Stato nazionale non ha voluto sentir ragione lasciando la decisione di voucher o rimborso soldi ai soli operatori, salvo poi lavarsi la coscienza aggiungendo la clausola che la validità era di 12 mesi per chi aveva prenotato un solo trasporto e 18 mesi per chi aveva prenotato un pacchetto, stabilendo il rimborso entro 14 giorni dalla scadenza.
Le prime richieste di rimborso (solo trasporto) che alcuni viaggiatori hanno fatto tramite noi, hanno ottenuto solo silenzio dalla controparte e, per questo, siamo prossimi a portarli in giudizio (1).
Ma ora gli operatori di sono ingalluzziti (2) e sembra che si facciano forza della disponibilità al rinvio del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia.
Se ciò dovesse accadere sarebbe una decisione molto grave, contro i più elementari diritti dei consumatori, grave quando la decisione in sè presa a suo tempo per l'obbligo del prestito senza interessi da parte dei viaggiatori. Ovviamente, nel caso prenderemo le opportune iniziative in sede nazionale ed europea.
Nel frattempo chiediamo che il ministero del Turismo non ceda alle lusinghe degli operatori e puntualizzi i doveri degli stessi verso la legge, non frapponendosi alle legittime richieste di rimborso.
1 - https://www.aduc.it/
2 - https://www.ttgitalia.com/
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
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