Mi
Guidi propone la visita guidata alla splendida dimora degli Atellani e alla
vigna di Leonardo, appena rinata ed aperta al pubblico in occasione di Expo.
L’Expo sta
volgendo al termine, ma molteplici sono state le iniziative e le novità
intraprese in questa occasione di cui la città e tutti i suoi visitatori hanno
potuto giovare e che rimarranno anche per il futuro. Tra queste va senza dubbio
annoverata l’apertura al pubblico dello storico e prezioso vigneto, nel cuore
di Milano, che un tempo è appartenuto a Leonardo da Vinci.
Riconoscenza coinvolta e commossa
arriva anche dal sindaco Giuliano Pisapia: «Sono grato a chi coglie così bene
il senso dell’accoglienza in vista di Expo ed apre la porta di casa sua per far
scoprire ricchezze preziose della nostra Milano». Sono anche queste, le
impensabili sorprese che ci riserva Expo: «La scelta di aprire al pubblico Casa
degli Atellani dimostra ancora una volta come la chiave del successo sia la
collaborazione generosa di tutti».
Un tesoro nascosto che
inaspettatamente si rivela: il merito va alla Fondazione Portaluppi e agli
eredi di Casa degli Atellani di corso Magenta, situata a due passi dalla chiesa
di Santa Maria delle Grazie dove il genio di Leonardo dipinse il Cenacolo. Molto
è dovuto anche alla preziosa collaborazione di una task force di studiosi
guidati da Attilio Scienza, massimo esperto di Dna della vite, dalla
ricercatrice Serena Imazio e dall’enologo Luca Maroni.
Mi Guidi, un’affermata realtà
culturale milanese (e non solo) di professionisti con comprovata esperienza nel
settore, propone una visita
guidata
presso la dimora degli Atellani, il suo meraviglioso parco e la vigna di
Leonardo, durante la quale verranno illustrate le traversie del sito attraverso
i secoli, dal ‘400 ad oggi.
Nessun’altra moderna metropoli
mondiale ha nel proprio centro tracce documentate di un vigneto risalente a
quest’epoca lontana. Per giunta si tratta del vigneto caro, anzi carissimo, ad uno
dei maggiori geni mai vissuti, che citò quel podere anche nel suo testamento.
La leggenda narra che Ludovico il
Moro acquistò la splendida casa degli Atellani per i suoi noti incontri d'amore
con Cecilia Gallerani (la celebre Dama con l‘Ermellino dipinta poi dallo stesso
Leonardo da Vinci), raggiungendo la stessa attraverso il condotto sotterraneo
che collegava il castello inizialmente a Santa Maria delle Grazie e poi agli
Atellani.
Una volta che i francesi
conquistarono il Ducato di Milano, Ludovico lasciò la casa a Giacometto della
Tela (suo più fido scudiero) e la vigna a Leonardo da Vinci il quale, partito
alla volta della Francia, lasciò nel suo testamento la vigna stessa per metà al suo servitore e per l'altra al suo prediletto
discepolo nonché suo amante, il giovane Salaì.
La vigna misurava in tutto 8.320
metri quadri. Secondo alcuni il Maestro pensava di costruirvi vicino la sua
dimora; secondo altri proprio lì lavorò al modello di statua equestre di
Francesco Sforza, distrutta poi dagli arcieri guasconi francesi che invasero la
città.
La vigna giunse integra fino agli anni
20 del ‘900, come mostrano le foto scattate dall’architetto Luca Beltrami prima
dell’ultimo restauro ad opera del grande Piero Portaluppi, nel ‘22. Fu
annientata durante la seconda guerra mondiale e da allora non ne restava più
alcuna traccia. In occasione di Expo, il sito è stato recuperato e portato
nuovamente alla luce.
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