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giovedì 1 novembre 2012

Il birdwatching in Sardegna

Il birdwatching, ovvero l’osservazione degli uccelli, è un’attività che coinvolge sempre più principianti, poiché non è indispensabile essere grandi conoscitori dei volatili, ma è necessario solamente amare la natura, avere pazienza e buona volontà.

La Sardegna è un ottimo posto dove praticare quest’hobby, perché si trova sulla rotta migratoria africana dei volatili.

Le zone migliori per osservarli sono:

  • al sud: stagno di Santa Gilla, stagni di Colostrai e Feraxi, stagno di Molentargius, monte Arcosu, isola di San Pietro, Sette Fratelli, Punta Sebera; 
  • al centro: stagno di Sale Porcus, Supramonte di Orgosolo; 
  • al nord: Asinara, Capocaccia e Portoferro, Capo Marrargiu, Monte Albo, Isola di Tavolara; 

Negli stagni è facile vedere fenicotteri, anatidi vari, limicoli, mentre è raro trovare il pollo sultano.

Nelle isolette si possono vedere gabbiani e berte.

Nelle zone centrali si incontrano il gheppio, l’astore, il falco pellegrino e l’aquila reale.

Per avere più possibilità di incontrare questi uccelli, è consigliato vestirsi in modo non vistoso, mentre per aiutarsi a farli uscire allo scoperto solitamente si usa un riproduttore dei particolari versi di uccelli che imita il canto della specie che si vuole osservare.

 Spesso non è facile riconoscere la razza del volatile, perciò può tornare utile portare una guida dove ci siano scritte le caratteristiche fisiche dei vari uccelli.

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