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mercoledì 21 luglio 2010

2 Curiosita' sulla citta' di Firenze

Se avete modo di andare a Firenze e vi state mettendo in moto per soggiornare in uno degli alberghi di Firenze centro avrete senz'altro modo anche di conoscere due particolarità di questa città, che molto spesso sfuggono agli occhi dei viaggi dei tour operator. In effetti è facile che, indaffarate mostrare i musei ed i monumenti più importanti della città, lascino perdere alcune delle peculiarità più tipiche della città.
Dunque ecco due "chicche" di Firenze, da scovare ed apprezzare anche oggi.

Le Buchette del Vino

Sono ovunque, al piano terra dei vecchi edifici del centro storico, ma anche nella maggior parte degli alberghi di Firenze centro. Stiamo parlando di piccole fessure a forma di arco, chiuse un tempo con piccole ante di legno fatte su misura. Le buchette del Vino, ricordate anche come Tabernacoli del Vino, sono nate intorno alla fine del 14°secolo, quando la disponibilità delle stoffe provenienti dall'estero mise a repentaglio il commercio su cui si basava nella maggior parte dei casi la città di Firenze. Per arginare questo problema i mercanti ed i banchieri comprarono degli immobili posti su più piani, al cui piano terra iniziarono a produrre ed a mescere vino ai passanti. Le porticine servivano appunto ad evitare intermediari tra le cantine di produzione e gli acquirenti. Oggi le Buchette del vino sono state per lo più murate o trasformate in piccole edicole per statuette di santi.

La Fiorita

La Fiorita(href="http://firenzecuriosita.blogspot.com/2010/05/la-fiorita.html) è una antica usanza che risale al triste martirio di Frà Girolamo Savonarola. La storia infatti vuole che il frate, molto stimato dai fiorentini, sia stato arso sul rogo con due altri preti, per decisione del Tribunale del Vescovo, Il 23 Maggio 1498. Il rogo avvenne in pubblico, sulla piazza, nelle vicinanze alla Fontana del Nettuno, proprio nel cuore di Firenze.
I cittadini sgomenti, avendo ricevuto il divieto di portare a casa le ceneri del prete, gettate dalle guardie nell'Arno, durante la notte giunsero nuovamente sul posto con ceste ricolme di fiori, lasciandoli cadere sulla piazza per celebrare a loro modo la vita di quel frate a loro tanto vicino.

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