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venerdì 6 giugno 2014

Gli agriturismi di Corte d’Aibo

Realizzata da aziende agrituristiche, produttori e operatori del territorio

UNA "RETE" COOPERATIVA PER PROMUOVERE L'APPENNINO EMILIANO-ROMAGNOLO

L'iniziativa di Confcooperative vuole offrire ai turisti un "pacchetto"completo composto da ambiente, cultura e gastronomia e favorire lo sviluppo locale

(Bologna, 6 Giugno 2014). Migliorare sempre più l'organizzazione del sistema turistico e la qualità dell'ospitalità e della ristorazione, puntando su una crescente integrazione dei settori e una maggiore accessibilità e valorizzando la cordialità, l'accoglienza e i sapori tipici della tradizione dell'Appennino: con questi obiettivi Confcooperative Emilia Romagna propone un modello di sviluppo territoriale incentrato in particolare sull'attivazione di una "rete" tra gli agriturismi, i produttori e gli altri operatori presenti a livello regionale.

Il progetto è stato illustrato oggi a Monteveglio, sulle colline bolognesi, nella splendida cornice di Corte d'Aibo, un agriturismo, associato a Confcooperative, situato nel cuore del "Parco regionale dell'Abbazia" e famoso, tra l'altro, per la produzione di pregiati vini biologici.

"Attraverso questa 'rete' – ha dichiarato il presidente di Corte d'Aibo, Giuliano Vecchi – intendiamo promuovere non solo l'agricoltura, ma l'intero territorio dal punto di vista naturale, culturale e turistico con la collaborazione di efficienti imprese di incoming".

Le passeggiate a cavallo, i percorsi in mountain bike, il trekking, le escursioni, la pesca, gli spettacoli musicali e teatrali sono soltanto alcune delle tante attrazioni che possono rendere ancora più piacevole la vacanza in agriturismo. "Un mix sempre più apprezzato anche nella nostra regione – ha aggiunto Vecchi – dove si registra un progressivo aumento dei turisti che amano trascorrere il tempo libero a contatto con la natura e gustando i prodotti enogastronomici più tipici". Decisamente numerose le eccellenze agroalimentari dell'Emilia Romagna: dai formaggi ai vini, dagli insaccati alla frutta, dalle verdure all'olio, veri e propri tesori che si coniugano con la bellezza dei paesaggi e le antiche tradizioni culturali.

"In quest'ottica – ha concluso Vecchi – il progetto messo a punto da Confcooperative consentirà, tra l'altro, di aumentare ed integrare l'offerta alimentare degli agriturismi con la creazione di una rete di produttori in grado di assicurare agli ospiti una ristorazione di qualità realizzata con le materie prime più genuine".

"Con questa iniziativa – ha affermato il direttore di Confcooperative Emilia Romagna, Pierlorenzo Rossi – ci proponiamo di offrire ai turisti un 'pacchetto' completo composto da un ambiente incontaminato, un ricco calendario di iniziative culturali e un ampio e qualificato paniere di prodotti alimentari promuovendo al tempo stesso lo sviluppo locale".
"Un ruolo questo – ha aggiunto Rossi – svolto da sempre con grande efficacia dalla cooperazione, capace di migliorare il tessuto economico e sociale del territorio, in particolare nelle aree più deboli, come appunto quelle dell'Appennino". "L'iniziativa che proponiamo – ha concluso il direttore di Confcooperative Emilia Romagna – ha anche l'obiettivo di valorizzare le diverse vocazioni già presenti nelle singole aziende che la 'rete' può sviluppare ulteriormente esaltando, in uno spirito cooperativo, la professionalità dei singoli operatori".

Il tema è stato ripreso anche da Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative, che ha ricordato come il movimento cooperativo si confermi anche oggi un valido strumento per risollevare le zone marginali cercando di invertire la tendenza allo spopolamento.

"La cooperazione infatti – ha dichiarato Gardini – si propone quale modello vincente in grado di creare imprese e occupazione e di offrire interessanti opportunità professionali ed imprenditoriali anche alle nuove generazioni".

Il progetto proposto da Confcooperative per collegare gli agriturismi della Regione ha trovato l'appoggio di APT Servizi Emilia Romagna. Il presidente dell'Azienda regionale di Promozione Turistica, Liviana Zanetti, ha infatti assicurato pieno sostegno a questa iniziativa nella convinzione che possa attivare un circuito virtuoso in grado di migliorare la qualità dell'offerta turistica del territorio favorendo lo sviluppo e la nascita di nuovi posti di lavoro nelle aree appenniniche, in linea con quanto la stessa APT sta promuovendo anche con le regioni limitrofe.

Anche dalle Istituzioni può arrivare un importante contributo al raggiungimento di questi obiettivi. "Il Piano di Sviluppo Rurale regionale – ha ricordato l'Assessore all'Agricoltura dell'Emilia Romagna, Tiberio Rabboni – va proprio in questa direzione, promuovendo tra l'altro lo sviluppo e la commercializzazione dei prodotti agricoli assieme ai servizi turistici, la diversificazione delle attività con funzioni sociali e culturali". "Misure che possono essere decisamente incisive – ha dichiarato Rabboni – nelle zone caratterizzate da minori opportunità lavorative e di crescita economica, accompagnate da fenomeni di spopolamento ed invecchiamento". "In quest'ottica – ha concluso l'Assessore – la Regione ha indirizzato una quota consistente delle risorse del PSR alla promozione dell'agriturismo e dell'ospitalità turistica favorendo la creazione di servizi, il mantenimento e il ripristino di piccole infrastrutture, il recupero, la tutela e la valorizzazione del paesaggio e del patrimonio storico-culturale".

In occasione della presentazione del progetto messo a punto da Confcooperative Emilia Romagna è stato anche inaugurato il Biolago di Corte d'Aibo, un bacino ornamentale d'acqua immerso in un ecosistema naturale, perfettamente integrato con il paesaggio circostante, dove però non è ancora ammessa la balneazione perché l'attuale normativa regionale non la consente. L'assenza di prodotti chimici per il trattamento dell'acqua e l'utilizzo di un sistema naturale di filtrazione (fitodepurazione) sono alcune delle caratteristiche principali di questo laghetto.

Durante il seminario si è svolta infine la cerimonia di inaugurazione della mostra del fotografo Franco Fontana, conosciuto in tutto il mondo. Attratto dal tessuto urbano, dalle stratificazioni della storia, dalla luce e dalle forme, Fontana da sempre si è dedicato al colore e all'astrattismo con composizioni ritmate da linee e piani sovrapposti, geometrie costruite sulla luce, paesaggi iperreali, surreali, sospesi, spesso impossibili.

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